Quantcast
Channel: Huffington Post Italy Athena2
Viewing all articles
Browse latest Browse all 105427

I nuovi sogni degli italiani

$
0
0
"Un uomo si giudicherebbe con ben maggiore sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa", scriveva nel 1862 Victor Hugo ne "I miserabili". E che sogni abbiamo noi oggi?

Sembrerà strano pensarlo, ma se qualcuno vuole cambiare veramente il mondo, l'Italia, la propria città, deve imparare a cambiare i sogni di chi ci vive. Freud teorizzava in modo puntuale e compiuto che i sogni - in senso stretto - non sono altro che l'appagamento dei propri desideri. Lavorare sui propri sogni - in senso lato - significa semplicemente lavorare sui propri reali desideri. E non c'è bisogno di scomodare la psico-cibernetica di Maxwell Waltz per capire che ciò che gli uomini sognano è l'obiettivo verso cui tendono inconsciamente con tutte le proprie forze.

Lo spazio ed il tempo del sogno, per dirla con Shakespeare, in cui "è racchiusa la nostra breve vita", sono però stati occupati più o meno abusivamente da sogni plastificati preconfezionati, studiati e diffusi da chi voleva uniformarci e condurci verso il suo obiettivo. Basta vedere il nostro cinema o leggere la nostra sgonfia letteratura per capire come i sogni degli italiani sono figli di un basso consumismo italico stanco e decadente. Gli italiani sognano infatti di arricchirsi, ma senza lavorare, di raggiungere posizioni di prestigio e potere, ma senza faticare. Sognano di andare in televisione, di vincere al superenalotto, di ricevere un'eredità milionaria di uno zio d'America. O di fuggire lontano dai problemi in un qualche paradiso tropicale. "Ognuno sogna i sogni che si merita" come scriveva ne "Il malpensante" Gesualdo Bufalino. Sogni gaudenti, quelli degli italiani, se presi uno ad uno. Ma messi tutti insieme questi sogni creano un Paese di mostri.

Il problema è che chi ha sognato e si è poi risvegliato, magari bruscamente, ha paura di tornare nella dimensione onirica. I sogni infranti sono il maggiore ostacolo a tornare a sognare.

"I fiumi scorrono ma presto si prosciugano/ Abbiamo bisogno di nuovi sogni stanotte" (U2, In God's Country, in The Joshua Tree, 1987)

Ma troppe cose ci sfuggono, direbbe Edgar Allan Poe, se sogniamo solo di notte. Non basta riempire le nostre notti di sogni. Bisogna tornare a sognare di giorno.

La sfida per il futuro, per poter cambiare questo Paese che arranca stancamente in un presente che non gli appartiene, è quella di trovare nuovi sogni per gli italiani. Sogni che abbraccino i nostri desideri più profondi, ma non li trasformino in incubi di egoismo e solitudine come è stato negli ultimi decenni. Sogni che abbraccino il nostro essere popolo, il nostro essere comunità, e ci facciano riscoprire come non siamo tanti individui sconnessi che corrono ciascuno per sé in una competizione del tutti contro tutti, ma un insieme fluido di persone che si affacciano tutte insieme, per dirla con Jung, sul medesimo inconscio collettivo. Ma per cambiare il mondo bisogna prima cambiare se stessi.

Qualunque cambiamento collettivo non può che iniziare e ricomprendere tanti cambiamenti singoli. Ecco perché, se vuoi cambiare l'Italia ed i suoi sogni, inizia a conoscere, scegliere e cambiare i tuoi.

Viewing all articles
Browse latest Browse all 105427

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>